Come un viaggio in treno può cambiare la tua prospettiva: gli interrail di Emanuela, autrice del blog This Must Be The Trip
Di solito si tende a pensare ad un interrail come ad un viaggio da fare una volta nella vita, possibilmente quando si è giovani e pronti ad adattarsi a tutto. Ma chi l’ha detto che debba rimanere un’esperienza unica?
Alcune persone, dopo aver sperimentato questo modo di viaggiare, lo trovano talmente comodo da non poterne più fare a meno. Questo è ciò che è successo a me durante il mio primo on the rail nell’ormai lontano 2015, ma è stata anche l’esperienza di Emanuela del blog This Must Be The Trip. Infatti l’interrail è stato per lei la scintilla che ha fatto scoccare l’amore per i viaggi su rotaie che, ancora oggi, la accompagna in giro per il mondo.
Oggi, per la rubrica sui racconti di viaggio interrail, passerò il testimone proprio ad Emanuela, che ci parlerà di come i suoi interrail abbiano cambiato completamente il suo modo di viaggiare.
Come è nata l’idea di fare non uno, ma ben due interrail?
Ho viaggiato in Interrail per due anni di seguito, parecchi anni fa. Il primo, quello tra Amsterdam e Bruxelles fu il mio primo viaggio da sola con gli amici e quindi, anche per questo, lo ricordo con ancora più piacere. Correva l’anno 2004 ed avevo da poco compiuto vent’anni.
Il secondo, esattamente un anno dopo, toccò Praga e Budapest. Per il primo uno dei motivi della nostra scelta fu principalmente il costo. Muoversi in treno infatti ci avrebbe consentito un netto risparmio rispetto a prendere un altro volo o addirittura ad affittare un’auto.
Eravamo un gruppo di studenti squattrinati al primo anno di università e quindi, all’epoca, il poter fare un viaggio più lungo e più ricco di tappe senza spendere tanto per noi contava. Inoltre, essendo tanti, riuscimmo a bloccare camerate in ostello solo per noi, riuscendo così ad abbattere ancora di più i costi.
Ricordo però che anche la flessibilità negli spostamenti che offriva un viaggio di quel tipo, era un aspetto ci piaceva molto. Oltre le due capitali, muoverci in treno ci consentì di visitare paesini nelle vicinanze come Koog Zaandijk in Olanda e Brugge in Belgio che ci piacquero molto.
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Per il secondo Interrail invece la scelta fu un tantino diversa. Innanzitutto ci era piaciuta tantissimo l’esperienza dell’anno precedente. Il viaggio inizialmente era stato pianificato solo a Praga, ma quando scoprimmo l’esistenza di un treno diurno che in sei ore circa collegava la capitale ceca a quella ungherese non ci pensammo due volte.
Ci allettò moltissimo l’idea di ripetere l’esperienza dell’Interrail attraversando l’Europa e poi, punto in più a favore, il treno costava anche poco. Inoltre si trattava di due città dove la vita era abbastanza economica e questo non guastava.
Il viaggio fu bellissimo e lo ricordo come se fosse ieri. Attraversammo il cuore verde dell’Europa, tra fitti boschi, fiumi e montagne in lontananza. La bellezza di questi panorami catturò subito la mia attenzione ma aiutò anche a far passare più velocemente le ore in treno.
Se vi tornassi oggi, organizzerei entrambi i viaggi allo stesso modo. Anzi, nel secondo caso, magari con più tempo a disposizione, aggiungerei anche una tappa intermedia come Bratislava.
Quali paesi hai visitato e qual è stato il tuo itinerario?
Durante il primo Interrail, essendo per me anche il primo viaggio da sola, scegliemmo una città che ci sembrava un po’ una capitale del divertimento giovane e quindi Amsterdam sembrava fare al caso nostro. Ci affascinava inoltre il fatto che fosse interamente girabile in bici e il poter esplorare i dintorni facilmente.
L’idea di andare a vedere i mulini e i graziosi paesini nelle vicinanze, ci piaceva tanto. E in effetti Amsterdam ci conquistò e non ci deluse neanche per un attimo. La trovammo davvero una città a misura di ragazzi sia per la vita notturna che per la comodità di poterla vedere come volevamo: a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Muoversi era sempre facilissimo.
Per quanto riguarda la scelta di Bruxelles, ci incuriosiva visitare una città completamente diversa dalla prima. E quindi, quando cercando su internet capimmo che era molto facile raggiungerla, la inserimmo subito nell’itinerario. Anche in Belgio inoltre, era possibile abbinare la visita ad alcune escursioni nei dintorni sempre via treno. Noi scegliemmo l’incantevole Brugge, cittadina che ci fece davvero innamorare e da cui non saremmo ripartiti.
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L’idea di poter organizzare un viaggio itinerante vedendo più luoghi, senza costi esorbitanti e anche senza stressare troppo gli spostamenti furono le motivazioni principali che ci guidarono nella scelta dell’Interrail.
Nel secondo caso la scelta fu decisamente diversa. Era l’estate 2005, la Repubblica Ceca era da poco entrata nell’area Euro e di conseguenza erano stati lanciati anche alcuni voli low cost su Praga ad ottimi prezzi. Ma al di là di questo, si parlava tantissimo di Praga come il gioiello da andare a vedere e da esplorare assolutamente ed ecco perché pensammo a questa meta e inutile dire che ce ne innamorammo tutti senza eccezione.
Lo stesso discorso valeva per Budapest, che ci affascinava tanto come città per la sua posizione sul Danubio e per il suo contrasto tra l’antica Buda e Pest, parte più nuova della città.
In entrambi gli Interrail era per tutti la prima volta in queste città e, in particolare nel secondo caso, ci attraeva molto l’idea di andare a scoprire un po’ l’Europa dell’est.
Cosa hai imparato da questa esperienza?
Un viaggio Interrail secondo me è adatto a tutti i tipi di viaggiatori. Coppie, famiglie con bambini, gruppi di amici o viaggiatori in solitaria. Per tutti è un tipo di esperienza da consigliare e da provare almeno una volta nella vita.
Il viaggio in Interrail è anche un tipo di viaggio che incontra tutte le esigenze di budget. Il treno infatti permette di scegliere tra diversi tipo di tariffe e classi, a seconda delle proprie esigenze e questo fattore lo rende un mezzo versatile per qualsiasi tipo di itinerario, sia esso un viaggio fai da te o organizzato.
In alcuni casi, come il treno notturno, è possibile abbattere i costi di pernottamento, consentendo così di risparmiare qualcosina. Inoltre è un modo di viaggio che si adatta a tutte le età anche perché poco stressante. In treno ognuno può prendersi i suoi tempi, leggendo, ascoltando musica o semplicemente guardando al di là del finestrino.
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Dopo queste prime due esperienze, per me è rimasto uno dei modi più belli per assaporare il viaggio e viverlo più intensamente. Poi ovviamente si deve sempre fare i conti con i tempi degli spostamenti e i giorni a disposizione, fattori che spesso possono incidere sulla scelta di prendere un treno o un aereo.
Personalmente però non c’è un viaggio che pianifico in cui non cerco di inserire una o più tappe da raggiungere in treno. La trovo un’esperienza sempre stupenda che, oltre a permettere di ammirare con calma il paesaggio circostante, in alcuni casi dà proprio uno spaccato di vita reale del luogo. Come mi successe in India, quando prendemmo un treno diurno in direzione Varanasi dove incontrammo persone di tutte le età ed origine.
Consiglio poi anche l’esperienza del treno notturno. Abbiamo viaggiato di notte, per scelta, sia in Cina che in India. In entrambi i casi oltre ad essere super comodi e con aria condizionata, è stato bellissimo risvegliarsi in un altro luogo e arrivare alle prime luci dell’alba quando le città si stanno appena risvegliando. Ricordo poi che sul treno in Cina, servirono anche la colazione! In entrambi i casi mi sentirei di consigliare a tutti anche questo tipo di esperienza.
Questo era il lungo racconto di Emanuela e di come il suo primo interrail le abbiano aperto un mondo su un modo di viaggiare più lento, ma assolutamente suggestivo.
Spero tanto che la rubrica ti stia piacendo (se ti va di lasciarmi un feedback, ti ricordo che puoi farlo nei commenti sotto questo articolo). Ci vediamo il prossimo mese con un’altra storia di viaggio 🙂
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